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Pubblicato il 28 aprile 2020 • Comune
Il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ha deluso le attese di chi pensava che dal 4 maggio si potesse tornare alla normalità.
A partire dal 4 maggio ripartono molte attività produttive, in particolare l’edilizia e la manifattura con il rispetto di tutte le norme di sicurezza previste dal DPCM, ma purtroppo restano ancora chiuse le attività di commercio al dettaglio, i bar e i ristoranti, così come restano precluse tutte quelle attività sociali che fino a due mesi fa rappresentavano la normalità.
Dopo il 4 maggio dovremo continuare ad usare l’autocertificazione per gli spostamenti, i quali restano consentiti solo per fare la spesa, per i casi di estrema necessità, per motivi di salute e (ribadisco dal 4 maggio e non prima) per andare a trovare i propri affetti più cari.
Ma dal 4 maggio restano comunque ancora vietate: feste pubbliche e private, pranzi e cene con amici e parenti, gli assembramenti in luoghi pubblici e privati.
Sarà possibile celebrare i funerali alla presenza di un massimo di 15 parenti stretti ma ancora non è possibile celebrare la Messa in presenza dei fedeli.
Purtroppo, dobbiamo continuare a stare a casa, dobbiamo continuare a seguire le norme sul distanziamento sociale come abbiamo fatto fino ad ora.
In questi giorni stiamo assistendo ad un calo del numero dei contagiati e dei morti, ma restano comunque ancora alti, maggiori rispetto a quelli registrati l' 8 marzo quando sono state introdotte le misure di chiusura in tutta Italia.
E il caso della persona positiva registrato ieri all’Ospedale di Castrovillari dovrebbe farci riflettere su quanto sia facile per il virus tornare a propagarsi e su come potrebbe agevolmente sconvolgere direttamente le nostre vite.
La chiusura forzata delle attività commerciali, dei bar, dei ristoranti e di tante attività produttive, ha messo in ginocchio la nostra economia, la quale già si trovava in una situazione molto precaria.
Non percepire reddito per due mesi, ma continuare a pagare gli affitti, le bollette o i fornitori, è una situazione che mette a dura prova tutte le tipologie di imprese e tutti i cittadini.
Per quello che è nelle nostre possibilità, stiamo lavorando per capire se possiamo mettere in campo delle misure di sostegno per queste attività ma dobbiamo fare i conti con le enormi ristrettezze del nostro bilancio comunale.
L’Anci ha avanzato delle proposte al Governo che speriamo possano essere accolte in modo da poter dare un ristoro in termini di imposte e tributi comunali a chi maggiormente ha subito danni in seguito alla chiusura delle attività.
Stiamo vivendo un periodo difficile, per certi versi tragico di cui il simbolo è la Scuola: i ragazzi non torneranno in aula per quest’anno scolastico e tutti i bambini e i ragazzi saranno costretti a non avere contatti sociali con i loro amici ancora per molto tempo.
A tal proposito spero vivamente che possa essere approntato un piano straordinario di misure per l’infanzia e per i ragazzi.
Fino ad ora abbiamo fatto enormi sacrifici, siamo rimasti in casa e ci siamo privati di tante nostre libertà che ci sono sempre sembrate la normalità, abbiamo alterato i nostri stili di vita eliminando tutte le occasioni di socialità quotidiane.
Ma purtroppo ancora dobbiamo resistere, ancora dobbiamo continuare a rispettare le misure di distanziamento sociale.
Un nuovo aumento del numero dei contagi, specialmente qui al sud, rappresenterebbe una tragedia assoluta con dei risvolti ancora peggiori anche da un punto di vista economico.
Grazie.